Che si tratti di omicidio o meno, quel che è certo è che Tiziana Cantone ha perso la vita nel 2016, dopo che un suo video intimo è stato diffuso sul web senza il suo consenso. La ragazza di 31 anni è stata ritrovata, dopo la morte, con un foulard al collo, nel 2016 ed a casa di sua madre. La madre di Tiziana non si è mai rassegnata ed ha sempre cercato di capirne di più su quanto accaduto. Inoltre, ha deciso di opporsi all’archiviazione del caso proposta dalla procura.
È stato proprio il legale della madre di Tiziana a farsi portavoce di tale opposizione, che è stata accolta con successo. Il video della vittima di revenge porn è diventato fin da subito virale, fino a trasformarsi in un vero e proprio trend. Migliaia sono stati i meme e le parodie nate in seguito alla visione del video. Alcune delle parole da lei pronunciate sono stati ripetute continuamente in altri video o riportati come didascalia di post. Insomma, quello che doveva essere qualcosa di intimo si è trasformato in qualcosa di assoluto dominio pubblico.
Dopo la morte di Tiziana, è stato dichiarato che si fosse trattato di un suicidio. Familiari, opinione pubblica ed inquirenti hanno infatti ritenuto che la trentunenne non fosse stata in grado di reggere la pressione dopo la diffusione non consensuale del suo video. Tale pressione insopportabile, dunque, sarebbe stata la causa della sua tragica scelta. Tuttavia, emergono nuovi dettagli che fanno invece pensare che si sia trattato di un omicidio.
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A confermare la teoria del suicidio è stato il pubblico ministero Giovanni Corona qualche mese fa, chiedendo anche l’archiviazione del caso. Questo è avvenuto perché inizialmente aveva in realtà aperto un fascicolo per omicidio volontario. Da tale apertura, ne era conseguita la riesumazione della salma per procedere con un’ulteriore autopsia. Tale esame però non è stato mai effettuato e Corona era tornato alla prima pista per suicidio volontario.
Tuttavia, la posizione nella quale Tiziana è stata ritrovata, il foulard e la pancera ginnica hanno fatto pensare ad un omicidio da parte di terzi sconosciuti. Per questo motivo, i legali della famiglia Cantone avevano richiesto di riesaminare il caso, che era stato però comunque archiviato dal pubblico ministero. Tale archiviazione però, in seguito ad un ricorso, è stata respinta e le indagini procederanno seguendo la pista dell’omicidio.
