Si esclude la pista camorristica e si accende un faro su quella passionale. Sembra che il movente che ha spinto Raffaele Caiazzo, 44 anni, ad togliere la vita a Luigi Cammisa e Maria Brigida Pesacane, questa mattina a San’Antimo, in provincia di Napoli. Le due vittime erano rispettivamente i coniugi di Anna Caiazzo e Alfredo Caiazzo, figli di Raffaele.
La vicenda
E’ ancora da chiarire la dinamica del duplice omicidio. I corpi dei due sono stati trovati in due diversi momenti e in diversi luoghi. Quello di Luigi, 29 anni, due figli piccoli di 7 e 2 anni è stato trovato alle sei mezza di stamattina in piazzetta Sant’Antonio. Poco più in là, nell ‘appartamento in via Caruso dove viveva col marito e figlio del killer è stato trovato il cadavere di Maria Brigida. La donna è stata uccisa nel bagno mentre i due bimbi, nipotini dell’assassino, di 2 e 4 anni dormivano nella loro stanza,.
Le due vittime erano genero e nuora di Raffaele Caiazzo, sposati con i figli di quest’ultimo. Gli inquirente sono ora a lavoro per capire come ha fatto ad uccidere entrambi raggiunti da diversi colpi di arma da fuoco.
La triste coincidenza
Un accaduto che scuote la comunità di Sant’Antimo. Colpita in pochissimi giorni da due fatti di cronaca che hanno sconvolto la città e l’Italia intera. I due, infatti, erano originari dello stesso paese di Giulia Tramontano, la giovane donna e madre uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello a Milano sabato sera. L’agguato è stato fatto a qualche ora dalla fiaccolata organizzata proprio in memoria di Giulia dove saranno presenti i genitori di Giulia, gli amici e il parroco. Intanto emergono altri particolari del delitto. Gli inquirenti starebbero lavorando su una seconda persona che avrebbe aiutato il presunto assassino a disfarsi del corpo.
Nella giornata di mercoledì è emerso che Alessandro Impagnatiello sia andato ad informarsi sulle registrazioni delle telecamere esterne di un bar. Con lui, molto probabilmente c’era anche la madre.