E’ giunta nella notte tra il 31 maggio e l’1 giugno la confessione di Alessandro Impagnatiello sull’omicidio di Giulia Tramontano, la ragazza di 29 anni scomparsa sabato sera da Senago ( Milano). In un secondo momento, quando il corpo è stato ritrovato, è arrivato lo stato di fermo per il giovane barman. E’ stato quest’ultimo ad indicare agli inquirenti il luogo dove aveva lasciato senza vita il corpo di Giulia. Era in un campo poco lontano da casa loro pieno di segni di bruciature e con i due fori del fendente con cui è morta. Agli inquirenti, il presunto assassino, ha raccontato di averla prima accoltellata due volte uccidendola e che poi avrebbe cercato di darle fuoco per far sparire il cadavere
I racconti
Per quattro giorni ( da sabato notte) foglie dei cespugli vicini ad alcuni box auto hanno coperto la povera 29enne agente immobiliare. Quattro giorni in cui gli investigatori hanno cercato di ricostruire i fatti; quattro giorni di menzogne e di continui tentativi di depistaggio. A quanto pare il pm Alessia Menegazzo, insieme alla polizia giudiziaria, avrebbero da subito intuito che il racconto del giovane non fosse vero al 100%. Troppe contraddizioni, troppe storie che non tornavano: dalle immagini delle telecamere, ai tabulati telefonici.
Fatti che non avrebbero avuto senso. Come quello, raccontato dal barman, di un viaggio notturno dopo la lite verso la periferia milanese della Comasina, alla ricerca di uno spacciatore con cui avrebbe fumato fino alle tre di notte prima di rientrare a casa, dove avrebbe trovato la compagna addormentata. E così l’indomani alle 7, quando Impagnatiello era andato a lavorare.
Non solo, la scomparsa di Giulia non avrebbe avuto senso fin da subito. Legatissima alla famiglia, la giovane donna di origini napoletane ( la famiglia è di Sant’Antimo) aveva un ottimo rapporto sia con la sorella ( che dimora in Liguria) sia con il papà e la mamma. Tesi che non tornava alla famiglia: Giulia ha subito spento il telefono, preso dei contanti e il passaporto. Giulia, incinta di 7 mesi ( con un vistoso pancione), nei 4 giorni non è tornata nel suo paese, non è andata dalla sorella, né pernottato in albergo né fatto movimenti con il bancomat.
La vita parallela
Secondo quanto riporta Repubblica le indagini hanno avuto un’accelerata quando i racconti di Impagnatiello “cozzavano” con la deposizione della fidanzata americana, fidanzata parallela. Una ragazza statunitense . sua collega di lavoro – con la quale aveva vissuto una relazione. Lei era all’oscuro di tutto, lei che aveva abortito mesi prima. La bargirl aveva deciso di conoscere e affrontare sabato mattina Giulia. E dopo quell’incontro, Giulia aveva avvertito mamma Loredana e papà Franco di quello shock.
Le accuse
Omicidio volontario aggravato, ma anche di occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. Queste le accuse mosse a Impagnatiello dalla Procura di Milano. Il barman ora dovrà subire oltre al professo dei magistrati anche quello con la sua coscienza.