Cellulare addio. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha chiesto che questi strumenti vengano assolutamente aboliti una volta entrati in aula. Pertanto, ieri mattina, il ministro Giuseppe Valditara ha annunciato in un’intervista a Il Confronto che “è vietato l’uso dei cellulari nelle aule durante le lezioni”. Il titolare di viale Trastevere ha chiarito che la sua posizione era quella di garantire a studenti e docenti “l’apprendimento senza interruzioni in aula”.
Quindi si riferisce all’uso dello smartphone che non ha nulla a che fare con la didattica digitale. Il divieto di fatto è in vigore dal 2007, direttiva ministeriale 104. Ma poi il mondo è cambiato e, con l’avvento delle scuole digitali, gli smartphone sono tornati al centro dell’attenzione. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ha chiarito: “Sono d’accordo con il divieto, ma le scuole hanno l’autonomia di emanare regolamenti”.
Insomma non solo agli alunni, questo divieto si estenderebbe anche ai docenti rei di usare il cellulare nelle ore lavorative secondo il Ministro. Dichiarazioni che hanno creato non pochi dissapori in ambiente scolastico, successive tra l’altro ad altre affermazioni alquante dubbie . Infatti nella stessa intervista Valditara ha affermato a proposito delle gravi violenze nelle scuole:
«evviva l’umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita della personalità» riferendosi tra l’altro alla punizione di svolgere lavori socialmente utili, per poi correggersi e spiegare l’importanza di «imparare l’umiltà di chiedere scusa, affrontare il senso del limite e della responsabilità». Insomma una uscita che ha detstao molte polemiche da più ambiti, ultima Selvaggia Lucarelli che ha inveito contro il Ministro e le sue affermazioni