Giandavide De Pau potrebbe essere colpevole di altri delitti che per la procura erano rimasti un mistero. Oggi l’uomo è accusato per aver ucciso due prostitute cinesi e una colombiana. I tre efferati omicidi sono stati compiuti tutti durante la stessa notte. Ma soprattutto, ad allertare gli inquirenti sono le modalità con cui sono stati compiuti. Li Yan Rong, Yang Yun Xia e Martha Castano Torres hanno presentato tutte la stessa tipologia di ferite. Le donne sono state accoltellate al petto, alla gola e alle spalle. Ed è proprio in questi tre punti che ormai dieci anni fa era stata accoltellata una prostituta nigeriana.
Il caso all’epoca rimase irrisolto, ma oggi la Procura sembra pensare che ci potrebbe essere un collegamento. Non sempre si viene a sapere quando muore una prostituta. Per molto tempo nessuno si è fatto avanti a svelare il nome delle due cinesi uccise. Per questo Giamdavide De Pau avrebbe potuto compiere molti delitti restando impunito. Il modus operandi sembra essere sempre lo stesso e adesso la polizia sta cominciando a indagare anche su accadimenti passati. Se fosse vero, si tratterebbe di un serial killer. E le donne costrette a svolgere questo lavoro nella Capitale potrebbero finalmente stare più tranquille.
Giandavide De Pau è un serial killer, Il primo omicidio risalirebbe al 2012
A rendere il tutto più inquietante, sono i video che Giandavide De Pau ha girato mentre uccideva le sue vittime. I filmati sono stati trovati sul suo cellulare, che aveva lasciato a casa della sorella. Ma l’uomo si è rifiutato di rivederli, persino di riascoltarli: “Non voglio sentire le urla, basta” ha detto durante gli interrogatori, sentendo le grida disperate lanciate dalle sue vittime. Oggi si fanno sempre meno credibili le possibilità che l’assassino non fosse in grado di intendere e di volere il giorno degli omicidi. Lui aveva raccontato di non ricordare nulla e avere la memoria offuscata.
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Gli ultimi ricordi riguardavano delle sniffate di cocaina fatte insieme a un’altra prostituta. Poi, solo il sangue tornava alla mente di Giandavide De Pau, che nulla sembrava ricordare dei novanta secondi registrati in cui uccideva le due cinesi. I suoi avvocati hanno cercato di giustificarlo dicendo che l’indagato era sotto l’effetto di droghe e farmaci. Ma il giudice è in procinto di protendere per un altro tipo di accusa. Ecco cosa si legge nell’ordinanza contro di lui: “Emerge la capacità dell’indagato di riorganizzarsi subito dopo il duplice omicidio, premurandosi di uscire dall’appartamento di via Riboty con le mani in tasca e travisato”.
Non contento, Giandavide De Pau si è diretto a compiere il terzo omicidio: “Poi ha preso la macchina e si è recato in via Durazzo. Dopo aver commesso il terzo omicidio, ha fatto perdere le sue tracce”. Prima di recarsi a casa della sorella, dove è stato arrestato, ha chiesto aiuto a una prostituta cubana: “Tutto ciò, contrariamente a quanto sostenuto circa il suo stato di confusione e di non ricordare nulla, fa presumere che fosse pienamente consapevole”. L’assassina ha trascorso la notte con la cubana, che considerando gli avvenimenti è viva per miracolo. Adesso è da capire per quanti omicidi dovrà realmente pagare l’uomo.