Una fitta coltre di fumo sulla scomparsa di Giulia Tramontano, la giovane di 29 anni scomparsa a Senago ( Milano) sabato sera. La donna, di origini napoletane, incinta di 7 mesi ( di un maschietto), non ha fatto sapere più nulla di sé né al compagno Alessandro Impagnatiello ( barman di noti locali Milanesi), né alla famiglia ( sia alla mamma e al papà sia alla sorella che dimora in Liguria) alla quale è molto legata.
Un giallo a cui stano lavorando incessantemente gli investigatori. Il Pm Alessia Menegazzo ha aperto un fascicolo: si indaga su tutti i fronti. Non si escludono ipotesi né di suicidio, né di omicidio, né di un allontanamento spontaneo di casa.
I retroscena
Sono ormai quattro i giorni che è scomparsa Giulia. Stando alle prime ricostruzioni fatte dagli investigatori grazie alle testimonianze di famigliari e amici, la ragazza non ha dato più notizie da sabato sera. L’ultimo indizio è un messaggio inviato ad un’amica tramite wathsapp in cui Giulia ha scritto “sono turbata”. Alle 21.30, poi, le telecamere della palazzina di Senago dove abita con il compagno, l’hanno vista allontanarsi.
C’è però un altro particolare sul quale lavorano i magistrati: Giulia ha avuto un incontro con l’amante del compagno. Aveva scoperto che Alessandro insieme a quest’ultima aspettava un figlio. Gravidanza poi interrotta. Della questione ne ha parlato la stessa Giulia alla mamma e al papà nella giornata di sabato.
Il rapporto con il compagno
Litigavano spesso lei e Alessandro. Probabilmente proprio per la scoperta di una relazione parallela che lui aveva con un’altra. Una rivelazione fatta proprio durante il periodo di gravidanza. Secondo quanto raccontano alcune testate locali Alessandro e Franco Tremante, papà di Giulia, avrebbero avuto un violento litigio proprio nella giornata di domenica ( giorno in cui lo stesso Alessandro ha denunciato la scomparsa della compagna) quando i coniugi Tremante sono giunti nell’appartamento della figlia.
Le parole della sorella Chiara sui social
“Noi cerchiamo Giulia. Stop. Noi non indaghiamo, non accusiamo, non creiamo storie. Fate altrettanto per favore”, scrive la sorella Chiara su Facebook. “Vi chiedo la cortesia – si legge – di far girare solo i nostri appelli, solo quello autorizzato da noi familiari”.