Filippo Turetta, come ha passato la prima notte in carcere. “E’ rassegnato, ecco cos’ha detto”

Filippo Turetta ha trascorso la prima notte in carcere ad Halle: «Ha accettato l’estradizione», ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. È questo l’epilogo di un caso di cronaca che ha scioccato l’Italia. La fuga di Filippo è finita. Un folle viaggio di mille chilometri finito su un’autostrada tedesca a poca distanza da Bad Durremberg, cittadina del nord della Germania vicino Lipsia dove sabato sera la polizia stradale lo ha bloccato.

Nemmeno 24 ore dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia, arriva l’arresto dell’ex fidanzato accusato di averla uccisa. La notizia è arrivata in Italia domenica mattina attorno alle 10, ma il ragazzo era già in stato di fermo dalle 22 della sera precedente. Una notizia che ha rinnovato lo choc per la famiglia della giovane di Vigonovo, con il papà Gino che proprio poco prima aveva postato un messaggio sui social: «L’amore vero non umilia, non delude non calpesta, L’amore vero non urla, non picchia, non uccide».

Il dolore dei genitori di Filippo Turetta

Sconvolti anche i genitori di Filippo. «Siamo ancora sotto choc da ciò che ha combinato», ha detto Nicola Turetta, che nelle prossime ore andrà in Germania. Poi, rivolgendosi alla famiglia della ragazza è esplosa la commozione: «Porgiamo le nostre massime condoglianze e gli siamo vicini. Volevamo bene a Giulia e nessuno la riporterà più indietro».

«Con Filippo – spiega – sembravano la coppia perfetta, venivano sempre qui. Non riusciamo a capire come possa averlo fatto, gli abbiamo dato tutto quello che potevamo dargli. Ho sempre pensato fosse il figlio perfetto come padre. Mai problemi a scuola. Nessun litigio con i compagni, neppure con il fratello. Trovarmi in una cosa del genere… non è concepibile, gli è scoppiato qualcosa nel cervello».

La fuga interrotta

A Cortina Filippo ha fatto rifornimento ad un distributore automatico con una banconota da 20 euro insanguinata. La fuga di sette giorni del 22enne, forse, non si sarebbe interrotta se la sua Fiat Punto nera, ricercata in tutta Europa, non si fosse fermata sulla corsia di emergenza dell’autostrada A9, senza luci. È scattato così il controllo della targa e si è scoperto che l’auto era segnalata nel circuito internazionale della polizia. E proprio perché c’era un warning, gli agenti si sono mossi con cautela nell’avvicinarsi alla vettura. Ma Turetta non ha opposto alcuna resistenza.

L’identificazione del giovane a bordo ha portato così la certezza che si trattava proprio del presunto omicida della 22enne Giulia Cecchettin. La posizione della vettura ha però lasciato perplessi i poliziotti tedeschi: la Punto stava percorrendo l’autostrada in direzione sud, dunque verso Monaco, e non verso nord, quindi in direzione di Berlino, come invece sarebbe stato più logico dato che Turetta fuggiva dall’Italia. L’auto era senza benzina, e lui non aveva più soldi per fare rifornimento. Sembrava quasi rassegnato.

I tempi tecnici per far tornare Filippo in Italia

I tempi tecnici previsti dalle procedure per l’estradizione in genere sono di qualche settimana. L’Italia ha completato la traduzione in tedesco del mandato di cattura internazionale e l’ha inviata alle autorità tedesche. Turetta ha detto di voler tornare in Italia per il processo quindi potrebbe già  tornare entro 10 giorni. Un team della polizia giudiziaria italiana andrà in Germania a prenderà in consegna il 22enne per trasferirlo in Italia e metterlo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il punto della premeditazione

I magistrati hanno diverse domande da porre al giovane: devono valutare se c’è stata o meno premeditazione. Analizzando la cronologia del suo computer gli investigatori hanno scoperto numerose ricerche su kit per la sopravvivenza in alta quota. Inoltre, il corpo di Giulia è stato trovato avvolto in alcuni sacchi neri e nel luogo dell’aggressione, a Fossò, è stato trovato un coltello con la lama spezzata che ora verrà esaminato per capire se si tratti dell’arma del delitto.

L’autopsia e il funerale di Giulia

Al momento, il medico legale che ha esaminato il corpo della ragazza ha già appurato che era morta quando è stata portata da Filippo nella scarpata vicino a Barcis. L’autopsia chiarirà definitivamente le cause del decesso e l’arco temporale del crimine. Poi la salma sarà restituita alla famiglia per l’ultimo saluto a Giulia.
giulia-cecchettin-scomparsa-con-lex-fidanzato-filippo-turetta-il-padre-lui-non-accettava-fine-del-rapporto

Total
0
Shares
Share
Tweet
Pin it
Share
Share
Share
Articolo Precedente
scomparsa carol
Ultim'ora: Ritrovata Carol, la ragazza scomparsa. Elena Cecchettin: "Non un'altra volta". Cos'è successo
Prossimo Articolo
anticipazioni un posto al sole upas

UPAS anticipazioni lunedì 20 novembre: Alberto vuole l'affido esclusivo di Federico. Lara nelle mani di Gabriella.

Altri Articoli