Spuntano le immagini che potrebbero dare la svolta alle indagini sul giallo della scomparsa di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due ragazzi, ex fidanzati scomparsi in provincia di Venezia. Dalle telecamere a circuito chiuso istallate all’esterno di un capannone di Fossò, si vede lui che aggredisce l’ex compagna prima, forse, di salire in auto. Il video è al vaglio degli inquirenti che ormai da 6 giorni, momento della scomparsa, lavorano incessantemente.
Le indagini
Questa mattina gli investigatori si sono recati a casa di Filippo Turetta a Torreglia, in provincia di Padova, per acquisire altri elementi. Inoltre hanno notificato ai genitori l’avviso di garanzia per tentato omicidio. La perquisizione in casa della famiglia Turetta sarebbe durata un paio d’ore. Un’altra squadra, invece, si è spostata lungo il fiume Piave, nella zona di Maserta, in provincia di Treviso. Sono ore di angoscia queste per entrambe le famiglie. .
Le parole del legale
l legale dei Cecchettin si appende ad una piccola, esile speranza: «Si poteva ipotizzare l’iscrizione (di Filippo, ndr) a notizia di reato di un’ipotesi delittuosa — ha riferito questa mattina ai giornalisti l’avvocato Stefano Tigani — e la scelta dell’ipotesi ci lascia comunque ancora nella speranza di avere una buona notizia, voglio ancora sperare»
Gli elementi
Tra gli accertamenti più attesi vi è l’esame che stanno effettuando i Ris sulle macchie di sangue e i capelli trovati sull’asfalto nella zona industriale di Fossò (Venezia) domenica mattina, all’indomani della scomparsa dei due giovani. Il materiale biologico è stato inviato per le analisi di laboratorio per confrontarne il dna con quello di Giulia e di Filippo.
Le tracce erano state trovate dai Carabinieri nella V Strada dell’area industriale di Fossò, a circa 6 chilometri di distanza dal parcheggio di Vigonovo, davanti alla casa di Giulia, dove i due ragazzi era stati uditi litigare in macchina. In quel punto ci sono le telecamere perimetrali di uno stabilimento, che potrebbero avere ripreso immagini utili per l’indagine. Quella stessa notte, intorno alle 23.30, una cella telefonica aveva agganciato il telefonino di Turetta, mentre si muoveva in una delle parallele vicine, la Prima Strada.