Negli Stati Uniti, precisamente a New York, è accaduta un’ennesima tragedia infantile. La vittima è stato un bambino di 8 anni, Thomas, che ha perso la vita a causa di un padre folle. Quest’ultimo, Michael Valva, è un ex poliziotto e rischia l’ergastolo perché ha causato la morte del figlio lasciandolo solo in un garage della loro casa a Long Island, con -6 gradi. La vicenda è accaduta nel 2020 e il processo è ancora in corso. Rischia una grande condanna anche la compagna.
Ma qual è stata la causa di questa brutta tragedia? La follia dell’uomo non ha mai limiti. Il papà di Thomas, 43 anni, ha deciso di punirlo lasciandolo dormire sul pavimento gelido, di cemento, del garage della loro casa di famiglia. Il bimbo, purtroppo, ha perso la vita prematuramente per ipotermia così come rivelato dal medico legale. Ma non è tutto. Sul suo corpo sono stati rinvenuti anche segni di violenza.
La cosa ancora più brutta è che Thomas, così come il suo fratellino di 10 anni, era affetto dalla sindrome di autismo. Ed è stata proprio questa la causa del gesto assurdo del Valva. L’uomo, in preda all’ esasperazione dei comportanti dei figli, era solito punirli rinchiudendoli in garage, picchiandoli o utilizzando altri tipi di punizioni. L’altro figlio è riuscito a sopravvivere ma Thomas no. Non è riuscito a superare quel gelo, rinchiuso nel garage per più di 16 ore. Inoltre, le indagini hanno scoperto che i due bambini spesso bagnavano il letto di notte, e ciò comportava quelle assurde punizioni.
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Secondo il Times, Michael, è stato anche condannato per quattro capi d’accusa di maltrattamento di minore durante la conclusione del processo, durato sei settimane presso il tribunale della contea di Suffolk a Riverhead, Long Island. Il prossimo 8 dicembre verrà emessa la condanna e rischierà tra i 15 anni di prigione e l’ergastolo. Ma non è l’unico. Complice era anche la sua compagna di allora che a processo lui l’ha definita “dittatrice” tanto da decidere il da farsi con i figli. Lei, però, si è dichiarata non colpevole e ignara della tragedia.
I bambini, inoltre, erano anche vittime di abusi, come più volte riferito dagli insegnanti che vedevamo lividi e graffi sui corpi, e malnutriti o lasciati senza cibo. La loro scuola ha più volte denunciato ma non è stato mai preso alcun provvedimento. La madre la madre, invece, Justyna Zubko-Valva ha intentato causa civile.
